18 novembre 2007

L'8x1000 non cambia

Vorrei ricordare il meccanismo perverso dell'80: se sulla dichiarazione dei redditi di 100 persone 5 dichiarano di voler dare l'otto per mille alla chiesa cattolica mentre altri 5 dichiarano di volerlo dare allo stato o ad altre comunità, verrà dato alla chiesa cattolica la metà delle dichiarazioni di quei cento iniziali, l'altra metà al resto. Cioè chi non mette una preferenza darà comunque l'8x1000 tenendo conto di come hanno votato gli altri, e visto che quei pochi che mettono una croce la mettono per i cattolici il gioco è fatto.

A quanto pare al Senato hanno proposto di cambiare il meccanismo ed hanno votato no:

"Articolo sull’affossamento al Senato il 13 novembre dell’emendamento della Costituente Socialista per cambiare il meccanismo di ripartizione dell’8xmille, destinando le quote non espresse allo Stato, invece che alla chiesa. Voti 93 favorevoli, 201 contrari, 10 astenuti (al Senato l’astensione vale voto contrario), 13 non partecipanti al voto.

DEI 201 SENATORI CONTRARI:

TUTTO IL CENTRO DESTRA (ESCLUSI TRE)

33 SENATORI DELL’ULIVO

3 SENATORI UDEUR (TUTTI)

2 SENATORI ITALIA DEI VALORI

I SENATORI DI LAMBERTO DINI

6 SENATORI DEL GRUPPO MISTO

SENATORI MPA, DCA, PRI, AUTONOMIE

Nel gruppo del’Ulivo- Partito Democratico, 35 senatori hanno votato si’, 33 no, 7 si sono astenuti, 11 non hanno votato. Tra i voti contrari, quello di Livia Turco.

…visto che l’87% delle destinazioni esplicitamente scelte è per la Chiesa Cattolica, o meglio alla Conferenza Episcopale Italiana, anche l’87% di quel 65% che non ha optato va alla Chiesa Cattolica. Nel 2003, questo è valso per la CEI la bellezza di 1016 milioni di Euro (per confronto lo stato ne ha presi 101 milioni…)."

[via VogliaDiTerra | mik4]

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