In ballo qui non c'è solo la vita, o la morte, di Eluana, ma la libertà. La libertà di tutti noi, di decidere cosa fare della nostra vita.
Premetto che, nel caso specifico, mi pare inapropriato il modo in cui si è deciso di terminare la vita di Eluana, purtroppo l'eutanasia in questo cavolo di nazione non esiste e quindi è l'unico metodo. Dopotutto tenere in vita in uno stato vegetativo una persona contro la sua volontà e/o quella dei suoi famigliari più stretti è altrettanto barbaro, a mio parere, se non di più.
Torno però sul discorso generale, perchè al posto di Eluana ci potrei essere io, o voi. Qualcuno al suo posto vorrebbe continuare ad andare avanti, finché c'è vita c'è speranza. Altri, come il sottoscritto, no. Voglio vivere in un mondo, in un paese, dove posso scegliere della mia vita, scegliere, se fossi malato, come curarmi e se curarmi. Segliere di poter terminare la mia esistenza. Voglio l'eutanasia, voglio il testamento biologico. Nessuno si deve permettere di obbligarmi a vivere.
Raccolgo, segnalo e commento notizie e siti che ritengo interessanti ed utili. Un occhio di riguardo verso l'ecologia, la sostenibilità e la qualità di vita.
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