Stavo dando un'occhiata ai dati forniti dalla commissione UE della produzione di energia rinnovabile in Europa.
L'obiettivo europeo è quello di produrre entro 3 anni (2010) il 21% di energia rinnovabile, attualmente, dati gennaio 2007, siamo a quota 14,5%.
Austria, Svezia e Lettonia sono avanti a tutti rispettivamente con 57, 52 e 44 percento.
Seguono Slovenia e Portogallo al 29% e Danimarca, Finlandia a 27, 25%. L'Italia è a quota 16%.
Sarebbe interessante comparare questi dati con quelli di popolazione e superficie, se qualcuno volesse cimentarsi potrebbe prendere i dati su Wikipedia.
E' assodato che il futuro dell'energia sarà formato da un mix, non un unica fonte come oggi, ma un miscuglio che dipende dalla conformazione del paese di produzione.
La fonte che cresce maggiormente è quella eolica, l'UE produce il 60% di energia eolica a livello mondiale. Altra fonte emergente, anche se bisognosa di maggiore innovazione, è il fotovoltaico, qui il leader è la Germania. Anche noi siamo primi in qualcosa: sfruttando il nostro terreno, le nostre "terme", produciamo il 95% di energia geotermica di tutta l'Europa.
E' ora di rimboccarsi le maniche, e di togliere il primato del fotovoltaico alla Germania, sfruttiamo l'incentivo statale del conto energia, potremmo mettere i pannelli sui nostri tetti praticamente gratis. Siamo o no il paese del sole?
Raccolgo, segnalo e commento notizie e siti che ritengo interessanti ed utili. Un occhio di riguardo verso l'ecologia, la sostenibilità e la qualità di vita.
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Un momento...ma l'Islanda non è contemplata nelle statistiche?
RispondiEliminaPerchè loro vivono solo di geotermico!
In effetti il geotermico può essere teoricamente realizzato ovunque ma va meglio nelle zone più geologicamente vulcaniche.
Tuttavia ci sono diversi problemi da affrontare: la pianificazione, cioè bisogna progettare di scavare un pozzo geotermico prima di costruirci sopra qualcosa oppure in uno spazio molto aperto.
Inoltre come tutte le opere che prevedono scavi, costa molto. Figuriamoci trivellare per centinaia di metri.
Poi possono esserci problemi geotecnici, per cui può essere sconsigliabile in zone sismiche.
Insomma, non è l'alternativa non è la più economica, ma è sempre un'alternativa da non scartare.
Vero, nell'Europa a 25 non è presente l'Islanda.
RispondiEliminaIl mio post non voleva essere un inno alla geotermia, ma solo un riassunto del rapporto della commissione europea.
Per quanto riguarda i costi andrebberò tenuti conti molti fattori: smantellamento, gestione, recuperi ambientali e salutari. Il carbone a prima vista è meno costoso ma se calcolano i soldi che si dovranno spendere per recuperare il CO2 emesso la situazione cambia...