13 ottobre 2004

Sono tornato

La mia vita è cambiata. Sono un uomo sposato. Ho cambiato casa. Ho cambiato abitudini. Molti mi chiedono: "come va?". Io dico che va tutto bene. Sono felice delle scelte che ho fatto. Problemi per ora non ci sono, è passato poco tempo e prima o poi verranno. E li affronteremo insieme, io e mia moglie.

Come scritto nel mio ultimo post sono stato in Egitto in viaggio di nozze.
L'Egitto è un paese affascinante, è un paese di contrasti forti. Te ne accorgi già dall'aereo: guardi dall'oblò e vedi una lingua verde con un quore blu su un lenzuolo giallo. E' il nilo, con i campi coltivati. Una linea netta li divide dal deserto. Il nilo continua ad essere come nell'antichità fonte di vita.

Sono stato al Cairo. Dall'alto il Cairo sembra un enorme distesa di case popolari. Tutti palazzi alti, tutti attaccati, tutti grigi. Quando esci dall'aereoporto e cominci a girare la città ti colpisce il movimento caotico delle automobili. I mezzi di locomozione che incontri sulla strada vanno dall'asino, il carretto, passando per la storia dell'automobile (Fiat 127, 112, duna, croma, vecchie chevrolet) fino ad arrivare a lussuosi BMW e Mercedes.
L'impressione è che manchi completamente la classe media. Si va da i poveri ai ricchi. Un po' quello che molti dicono stia accadento da noi.
La religione è un po' come da noi: c'è chi la segue assiduamente e chi no. Chi prega 5 volte al giorno come prescritto e chi solo quando ha tempo. Ci sono donne coperte dal velo e donne vestite alla moda con i capelli meshati, donne che del velo ne hanno fatto un accessorio alla moda da abbinare alle scarpe.

Indubbiamente la cosa più interessante dell'Egitto è fare il viaggio nel viaggio. Un viaggio nel tempo, a ritroso di 5 mila anni. Ho letto molto e ho visto decine di volte i templi degli antichi egizi in foto o in TV. Però trovarsi di fronte alle piramidi o al tempio di Abu Simbel è una sensazione che a parole non si può descrivere.
Seguire la storia degli antichi egizi descritta con i geroglifici sulle facciate dei templi aiuta a capire come i meccanismi della vita siano immutati. Una civiltà nasce, prospera, combatte contro coloro che considera un nemico, un nemico che non merita di vivere e che possiede qualcosa che non gli appartiene. Inesorabilmente una civiltà cresce finchè ce n'è la possibilità e sfrutta le risorse di cui dispone. Ma le risorse non sono infinite, prima o poi non bastano più oppure arriva qualcun'altro che le vuole per se. Forse ho semplificato troppo :)

Ci sarebbe tanto da dire, dalla bellezza dei colori che ho osservato durante la navigazione sul nilo, o degli splendidi pesci del mar rosso. Magari ne riparlerò in futuro.

Vorrei invece rispondere a tutte quelle persone che preoccupate mi dicono: "hai visto cos'è successo!!!" "hai fatto appena in tempo a tornare!!!" "ma chi ci va più la!!!". Ovviamente si riferiscono all'attentato di Taba dove circa 40 persone sono morte. Ma siccome 2 erano italiane allora cambia tutto e l'argomento diventa di interesse generale. Ora ci sono molte persone che hanno paura, hanno paura di andare in vacanza, dei terroristi, della metro. Però quelle stesse persone probabilmente fumano, guidano senza cintura, mangiano al McDonald, superano i limiti di velocità, guidano dopo aver beveto qualche bicchier di vino, vanno in motorino senza casco ecc ecc. Considerano quanto appena elencato meno pericoloso dei terroristi. Ma basterebbe fare due conti per rendersi conto che il numero di morti causati dal terrorismo è infinitamente più basso di moltre altre cause. Però fanno più effetto. La mente umana (che molti continuano a definire razionale) così funziona.

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