10 febbraio 2005

Incubatori di imprese I vivai della creatività

Riporto l'editoriale di Quark n° 49 Febbraio 2005(Alla fine del post riporto un esempio a conferma di quanto riportato)
C'è un concetto semplice (quasi banale) che ha enormi difficoltà ad entrare nella nostra cultura e nella nostra politica: per poter distribuire ricchezza bisogna creare ricchezza. I nostri dibattiti sono quasi esclusivamente imperniati sulla giustizia (o l'ingustizia) distributiva, ma molto poco su come utilizzare al meglio le grandi risorse umane che esistono nel nostro paese. Per creare ricchezza (e quindi pagare pensioni, sanità, servizi pubblici, assistenza, oltre che per evitare chiusure di fabbriche) bisogna che i nostri prodotti siano competitivi in un mercato globalizzato. I Paesi emergenti, soprattutto asiatici, sono imbattibili sui salari: per essere vincenti occorre inserire allora più inteligenza, creatività, tecnologia nei prodotti, nei processi, nei servizi. Cioè puntare su ricerca, innovazione, eccellenza. Questo dovrebbe essere il dibattito permanente., nel nostro paese che coinvolge la scuola, l'università, il sistema produttivo, l'informazione, e naturalmente la politica. Tra i tanti segnali negativi c'e n'è però qualcuno incoraggiante, come la nascita di molte università, attraverso loro società indipendenti, selezionano invenzioni brevettate da giovani (e anche non giovani) ricercatori ricercatori e li aiutano a far entrare il loro prodotto nel mercato grazie all'assistenza di esperti, di manager e attraverso contatti con aziende esterne, mettendo anche a disposizione per 3 anni speciali locali dell'università. Esistono inoltre progetti che operano nella direzione inversa: esperti, pagati dall'università che per un anno studiano come inserire innovazione tecnologica nelle aziende. Negli ultimi 3-4 anni gli "incubatori di imprese" hanno cominciato a funzionare con successo, e un gran numero di brevetti sono stati realizzati. Lo scorso dicembre le dieci università che promuovono questa iniziativa (politecnico di Torino e di Milano, Università di torino, Bologna, Napoli, Trieste, Udine, Perugia, Padova, Sant'Anna di Pisa) hanno presentato a Torino le loro migliori realizzazioni, per concorrere a premi molto consistenti, per un totali di 120.000 euro. Ed è davvero confortante vedere come la creatività quando l'occasione lo consente, può esprimersi a tutto campo. Basta citare qualcuno di questi brevetti: un sistema per l'analisi automatica del DNA in 30 minuti, microaerei elettrici con volo autonomo e telecamera, diagnosi non invasiva del degrado di beni culturali, computers per disabili teleguidati dal naso, monitoraggio elettronico degli incendi dei boschi, nuovo sistema meno doloroso per l'endoscopia al colon, mano artificiale flessibile, misurazione della permeabilità degli imballaggi tecniche per utilizzare meglio l'energia, ecc.Vincitore del primo premio: un nuovo sistema per coltivare il proprio tessuto osseo da usare per l'impianto dei denti. Girando tra queste realtà, si scopre un'Italia diversa inteligente e propositiva, molto lontana da quella che vediamo quotidianamente sui nostri teleschermi...
ed è triste pensare quanto si potrebbe fare (e non si fa) moltiplicando e sostenendo le straordinarie risorse umane che, malgrado tutto, esistono nel nostro Paese.
Piero Angela Giornalista, divulgatore scientifico, autore e conduttore di Superquark, presidente del comitato scientifico del mensile Quark.
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Voglio aggiungere un ulteriore esempio pratico a quanto appena scritto trovato nello stesso numero di Quark.Asia e Brasile stanno diventando grandi produttori di scarpe. Scarpe a basso costo visto che la mando d'opera in quei paesi costa poco.Cosa si sta facendo in Europa? L'unione europea insieme a 19 aziende, 3 società di servizi, 6 istituti di ricerca, 6 università, in un totale di 8 Paesi europei hanno creato il progetto Euroshooe. Centro della sperimentazione, L'Itia a Vigevano. Il progetto in pochissime parole è servito per la creazione di un sistema produttivo di scarpe su misura a poco prezzo. Praticamente il piede viene scansionato e viene prodotto in maniera semiautomatica una scarpa su misura. Tanta tecnologia, tanta ricerca e innovazione.

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