14 giugno 2008

Intercettazioni in ufficio

Ritorno sul discorso delle intercettazioni, dandovi uno spunto per la vostra pausa caffè in ufficio quando, spesso, si affrontano questi argomenti.

Le intercettazioni sono tante: 120.000 persone l'anno. No. 120 mila sono i decreti dei magistrati per acconsentire l'intercettazione di 1 apparecchio per 15 giorni. Se tenete presente che un malvivente utilizzerà più di un telefonino e che spesso viene seguito per più di due settimane vi renderete conto da soli che 120.000 non sono poi così tante, in un paese come il nostro denso di mafie e furbetti.

Intercettiamo più degli altri paesi. No. Da noi solo la magistratura può acconsentire una intercettazione, in altri paesi anche istituzioni locali di cui spesso non si tiene il conto.

Le intercettazioni costano. Vero. Però anziché diminuirle obblighiamo gli operatori telefonici, che gestiscono il servizio IN CONCESSIONE, a farcele gratis, così come si fa, ad esempio, con le banche.

Intercettazione solo per i reati gravi. Stronzata, è consueto venire a conoscenza, grazie all'intercettazione, di reati più gravi di quelli iniziali, spesso da li possono partire nuove indagini ed imputazioni.

Vietato pubblicarle. Questa si che è complessa. Prendiamo il caso S. Rita. Non vi pare sia necessario rendere partecipe l'opinione pubblica anche se il processo non è nemmeno partito? Non vi pare corretto sapere cosa pensa un politico e se dice qualcosa di politicamente o eticamente scorretto anche se non penalmente rilevante? Potrebbero essere usate brandelli di intercettazioni usati ad arte per incasinare la vita di qualche imprenditore/politico? Si. Quindi che si fa? Non son sicuro ma, tendenzialmente, io voglio SAPERE.

Diciamocelo, questa legge è voluta soltanto da quelle persone che si sentono perseguitate dalla magistratura.

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