10 giugno 2005

Referendum e astensione

Manca poco alle votazioni del referendum sulla procreazione assistita.
Riusciremo a capire cosa vogliono gli italiani?
Se votano si vogliono abrogare qualche norma.
Se votano no vogliono la legge così com'è.
Se si astengono...
Beh qui il discorso si complica.
Ci sono vari motivi.
Per esempio non sanno che c'è un referendum.
Non hanno tempo di votare.
Non possono.
Non sanno di cosa si parla.
Non sanno che fare.
Non sono stati informati abbastanza, o abbastanza bene.
Vogliono che la legge sia cambiata ma attraverso il parlamento.
Preferiscono andare al mare.
Pensano che i referendum non servano.
Pensano che le leggi le debba fare il parlamento e non il popolo.
Seguono il consiglio fatto loro dal vaticano.
Seguono il consiglio fatto loro dal leader politico preferito (anche se poi quando il voto serve a lui non certo chiede di astenersi).
Pensano che astenersi sia uguale a votare no.
Hanno paura che tutti sanno che se vai a votare voti si e quindi il voto non è proprio segreto come dovrebbe.

Solo qualche esempio. Di fatto se vince l'astensionismo non si saprà bene perchè, e soprattutto che cosa vogliono gli italiani. Ognuno dirà la sua, ogni politico o partito farà una sua analisi. Insomma un gran casotto.
Di chi è la colpa di questo casotto? Dei referendum? Dei troppi referendum? Della legge sui referendum? Dei politici? Degli estremisti del si e del no? Colpa di tutti? Come si potrebbe fare per migliorare la situazione?

Se servissero più firme per proporre un referendum ci sarebbero meno referendum e solo per questioni importanti.
Se il referendum fosse propositivo oltre che abrogativo sarebbe un elemento più duttile e democratico.
Se il quorum fosse basato sui votanti del si o del no non ci sarebbero le scocciatoie dell'astensionismo (dopotutto ci sarebbe sempre la scheda bianca per chi non vuole votare ne si ne no).

Visto che tutti si sentono in diritto di proporre un'analisi sul tema dei referendum l'ho fatto anche io. :)

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